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La guida che mi introdusse nel mondo dei vini...

Mauro Gaudino 
(La mia storia)

1990-2015, 25 anni di attività e formazione continua nell'enogastronomia di qualità.

Sono un Agroalimentarista con il titolo professionale di "Tecnico Superiore della commercializzazione dei prodotti Agricoli ed Agroindustriali" e "Tecnico esperto di olio di oliva extravergine" regolarmente  iscritto nell'apposito elenco nazionale. Le mie caratteristiche sono lo spirito di iniziativa e la capacità di saper tradurre le idee in azione, non senza un pizzico di creatività e innovazione. Ho pianificato e realizzato numerosi progetti per per l'agroalimentare, tra questi segnalo uno studio per il supporto delle aziende agricole nel credito agrario denominato  "Filiera Arianna" del 2012, ed il progetto per la qualità dell'olio di oliva denominato "oliandolo" con il sito web "Buon olio". Tra i miei compiti ci sono la tutela, la divulgazione della qualità e la promozione  dei prodotti agricoli primari (quali quelli dell’agricoltura, la zootecnica e la pesca), ma anche quelli industriali di prima e per alcuni di seconda trasformazione (come l'olio, la farina, la pasta, il burro, i formaggi, il caffé ecc...) Quei prodotti cioé che presi singolarmente sono definibili nel termine di "Agroalimento", in quanto ancora riconducibili all'alimento agricolo di partenza per caratteristiche organolettiche e nutrizionali.
In particolare in questo sito vi parlerò di merceologia degli agroalimenti… quindi della loro qualità, della loro storia e darò alcuni consigli sull' acquisto, la scelta e l'utilizzo in cucina.
Per promuovere, valorizzare e  cercare di dare buoni consigli ai consumatori sulla qualità di un alimento o sull'altro, non solo bisogna conoscere il settore agroalimentare, ma é necessario essere anche un po' gastronomi, conoscere il marketing del settore e saper fare un po' i giornalisti.
Non so quale sia stato il percorso formativo che hanno seguito altri miei colleghi, posso però raccontarvi quello mio, iniziato tanti anni fa in tempi non sospetti, e lontani dalla moda del "FOOD" di questi anni.
Ho cominciato ad occuparmi di enogastronomia nell'ormai lontano 1990 partecipando alle conviviali di amici gastronomi dell'Accademia Italiana della cucina in qualità di simpatizzante. All'epoca, grazie a questi gourmets, riuscivo a rifornirmi continuamente di materiale didattico come libri e riviste di cucina.
Cominciai così a cimentarmi in lunghe ed appassionanti letture sull'enogastronomia e nel 1991 ebbi in regalo da uno di loro (il giornalista enogastronomo Gianni Franceschi, per lunghi anni direttore della rivista Civiltà della Tavola) la mia prima guida sui vini , quella del "Gambero Rosso".
Fu così che mi appassionai alla cultura del vino e quando alcuni anni dopo decisi che un giorno avrei parlato e scritto di qualità agroalimentare, presi a frequentare il "laboratorio di giornalismo e tecniche audio visive", condotto da giornalisti di chiara fama della carta stampata e della televisione. A quei tempi infatti non c'erano corsi universitari e "master"  per giornalisti... Più che una professione, il giornalismo era considerato un mestiere. E come tutti i mestieri si imparava a farlo sul "campo di battaglia", facendo la famosa "gavetta". Si frequentavano le redazioni, iniziando con lo scrivere didascalie per poi arrivare a fare veri e propri articoli. Soprattutto si seguiva l'insegnamento pratico dei giornalisti professionisti più anziani, magari andando a fare il "trombettiere" (nel gergo giornalistico chi scovava le notizie e le passava telefonicamente alla redazione) e curando gli archivi delle foto e degli articoli. Il laboratorio di giornalismo fu per me una scuola molto pratica, ma non priva di quella teoria che mi assicurò, allora, quel bagaglio minimo di conoscenze della tecnica giornalistica indispensabile per poter scrivere buone recensioni.
Questo percorso formativo "full immersion" durò due anni e quando terminò nel 1999, cominciai a scrivere i miei primi articoli sul vino,  che allora pubblicavo su Internet. Assaggiavo e prendevo appunti sui vini regionali che ritenevo più importanti. Soprattutto quei vini che riuscivo a bere con gli amici gastronomi e sommelier, apprendendo così le caratteristiche della qualità di questi prodotti (tra questi ricordo con piacere l'allora Delegato dell'AIS dei Castelli Romani, Roberto Galasso). Fu utilizzando gli appunti degli articoli scritti sui vini, raccolti in pratiche schede (tecnica acquisita durante il laboratorio) che realizzai la mia guida sui principali vini d'Italia (che fu pubblicata anch'essa su Internet). In questo lento ma inesorabile e continuo percorso formativo sentivo tuttavia che mancava ancora qualcosa. Per valorizzare, promuovere e recensire in maniera soddisfacente prodotti agricoli di qualità, come l'olio ed il vino, ritenevo necessario avere coscienza della legislazione alimentare e delle regole fondamentali marketing di questi prodotti. E quando si presentò l'occasione di frequentare il corso del Ministero della Pubblica istruzione per il titolo di "Tecnico Superiore della commercializzazione di prodotti agricoli ed agroindustriali", completai di fatto la parte essenziale del mio percorso formativo. Da allora ho continuato a perfezionarmi specializzandomi sull''olio di oliva e un divenendo oggi assaggiatore professionista di olio vergine di oliva, continuando così il lento processo formativo sulla qualità agroalimentare.